domenica 30 luglio 2017

Lontani da casa

La scienza non ha restituito all'uomo il suo focolare perduto.
Certo, almeno in Occidente, siamo molto attrezzati. Eppure vaghiamo, circondati da oggetti che si lasciano maneggiare, ma che non hanno nulla da dirci.
La nostra familiarità col mondo non è che una sottile pellicola tesa sulle cose: se si spezza ci precipita in una solitudine radicale.
Nel mondo che abbiamo costruito, siamo lontani dal sentirci a casa.
La vita è ridotta ad una sterile carrellata di emozioni, senza altro senso che l'angoscia di una sosta.
Le domande di fondo sono scomparse all'orizzonte.
Come siamo giunti a questa mostruosa insignificanza?
Come abbiamo potuto fuorviarci sino a questo punto?
Sembra qualcosa di così incomprensibile che l'unica soluzione, per vederci chiaro, è di rifare il cammino.
Provare a comprendere quel che è successo, seguendo l'itinerario dello smarrimento.
Perduti come siamo, sarebbe vano pretendere di indicare una via d'uscita.
Ma quando si spera di attraversare una foresta sarebbe meglio evitare di girare in tondo, e perciò è bene sapere da dove si viene, cercando di ritrovare i momenti in cui le cose si sono annodate.
E' solo a questo prezzo che hanno la possibilità di essere sciolte.

Oliver Rey, Itinerari dello smarrimento; edizioni Ares

venerdì 14 luglio 2017

quale viaggio ci interessa veramente?

Mi sarebbe piaciuto diventare un travel blogger.
Avrei voluto girare il mondo e cogliere l'anima di ogni luogo; trasfonderla su un foglio bianco e diffonderla nell'etere. 
E invece sono diventato un blogger che viaggia dentro, preferendo esplorare il mondo che anima l'universo sconfinato dell'essere umano.
Qual'è il viaggio più importante?
Se non conosciamo l'universo che si agita dentro di noi come potremo decifrare quello che ci circonda?
In un mondo in cui tutti i desideri devono essere esauditi, le mete raggiunte e i sogni realizzati subito o al più presto, può capitare invece di scoprire proprio tra le strade della propria città qualcosa che ci conquista, in un paesaggio noto che all'improvviso si accende per una voce, un odore, una luce.
Il vero mezzo di trasporto è l'introspezione, senza la quale non c'è distanza capace di trasformarsi in qualcosa che resti dentro di noi:
i viaggi funzionano solo se la scintilla è già scoccata, qualcosa da cercare, qualcuno da incontrare, un'idea, un sogno da inseguire, non importa se si finirà poi per trovare tutt'altro.
Perchè l'unico viaggio che conta veramente è quello dentro di noi.